Quando mio marito, rientrando da una normalissima giornata di lavoro milanese, mi ha parlato della possibilià di trasferirci in Lussemburgo, la prima cosa che ho pensato é stata che fosse impazzito.
Per me il Lussemburgo era un’entità geografica sconosciuta, o meglio, conosciuta solo in quanto, durante il mio periodo scolastico, l’avevo utilizzata come asso nella manica per aggiungere una Capitale durante le interrogazioni di geografia, “Prof, Lussemburgo, capitale del Lussemburgo!”.
In breve pero’ la possibilità di trasferimento é diventata una certezza. Tutto si é svolto molto velocemente, ad ottobre 2018 ne abbiamo parlato per la prima volta e a gennaio 2019 Angelo si é trasferito. Io e la bimba, che allora aveva quasi 2 anni, lo abbiamo raggiunto stabilmente ad agosto.
Grazie alla facilità dei collegamenti aerei, solo un’ora di volo da Bergamo, siamo riusciti a vederci tutti i week-end, durante gli ultimi mesi ho pensato spesso alla situazione che avremmo vissuto se il nostro trasferimento fosse avvenuto solo un anno piu’ tardi, ma nel 2019 ci sembrava cosi scontato poter salire su un aereo e atterrare dal nostro “papi” dopo un riposino ad alta quota.
Mi ricordo che, la prima volta che sono atterrata qui, sbirciando dal finestrino, ho notato subito come questo paese fosse un mix di paesaggi. Guardando dal mio posto Ryanair, potevo vedere dei boschi infiniti (poi ho capito la meraviglia della vegetazione, data la quantità di pioggia), il quartiere Europeo con i suoi Palazzi di vetro imponenti su cui sventolano sempre le bandiere dell’Unione, il centro pittoresco, le case con i tetti neri che mi hanno subito ricordato la mia amata Parigi…
Ho subito avuto una bella sensazione, e, per ora, devo dire che é stata confermata.
Mi sono piano piano innamorata di questo posto, della varietà di persone che lo abitano, al supermercato spesso sulle casse sono affisse delle bandierine di plastica che indicano le lingue parlate da quel cassiere.
La nostra Diletta sta frequentando un asilo, che qui si chiama “crèche” ed accoglie i bimbi fino ai 4 anni compiuti. Ogni giorno si confronta con culture e lingue diverse; come sempre i bimbi ci stupiscono e dopo un primo mese di adattamento un po’ difficoltoso, ora parla e comprende perfettamente il francese…a volte inventando addirittura nuove parole in “italiese” come lo definisco io. Ieri l’ho sentita al parco mentre cercava di convincere una bimba a cederle lo scivolo, “su, bisogna parteggiare”, mixando il “condividere” italiano e il “partager” francese.
Il Lussemburgo ci ha dato tante possibilità. Dopo un paio di mesi ho trovato un lavoro che mi piace molto, lavoro in Hotel e il fatto di essere donna e madre, incredibilmente, non sembra essere un déficit, ma un valore aggiunto!
Il Welfare prevede molti aiuti per le famiglie, dalle sovvenzioni economiche all’aiuto nella gestione dei bimbi, prevedendo ad esempio orari decisamente dilatati dell strutture scolastiche, per permettere ai genitori una gestione piu’ facile del binomio famiglia/lavoro. In media infatti le coppie qui hanno 3 figli…ma non credo di voler partecipare a questa tradizione!:)
Certo, a volte, questa moltitudine di possibilità crea un po’ di indecisione e difficoltà nelle scelte. Ad esempio fin dall’asilo, i cammini possibili da intraprendere sono molteplici, si puo’ scegliere la scuola lussemburghese, quella francese, ma perché no..pure quella inglese ! L’ansia da scelta si fa sentire, soprattutto per noi abituati al solo vecchio bivio “scuola pubblica o privata”. Tra qualche mese dovremo scegliere la scuola di Diletta per l’anno prossimo, vi dico solo che le scelte possibili sono già stata sistemate in un foglio Excel…si vede che mio marito é laureato in matematica?!
Per una famiglia credo che questo sia un posto ideale per vivere, i parchi non si contano nemmeno e le gite in città sono ancora piu’ piacevoli perché tutti i mezzi pubblici sono gratuiti, quindi nessuna ansia da parcheggio!
Non so se rimarremo qui per sempre, ma dopo un anno di vita qui, posso dire che “Ech hunn dech gär Lëtzebuerg”…ebbene si’..esiste anche la lingua lussemburghese, prima o poi qualche parola la imparero’ pure io!:)
P.S ho solo scritto “Ti amo, Lussemburgo”, idioma dal suono dolcissimo no?
Elisabetta, Lussemburgo
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Ciao Cara elisabetta complimenti per il tuo articolo sembrava di essere li con te. Posso scriverti su mail personale per favore/?